Triade Oscura

Un estremo adattamento all’ambiente

Spesso pensiamo al male, alle persone cattive come entità maligne, come persone nate malvage fin dal primo respiro.  Ci possono venire in mente figure come Hannibal Lecter, Charles Manson o Thomas Hewitt.  Tutte queste sono persone ad oggi definite cattive, ma raramente ci si sofferma sulle loro origini.  Infatti, dietro ognuna di queste figure si costruisce un passato politraumatico, un adattamento ad un ambiente fortemente negativo, caratterizzato da abusi di vario genere, dipendenza da sostanze, alcolismo e familiarità con disordini psichiatrici (Perez, 2012; Ometto, Oliviera et al., 2016; Durand e de Calheiros Velozo, 2018).  In altre parole, i più famosi serial killer erano bambini cresciuti in un ambiente negativo e minaccioso, in una famiglia violenta e disturbata, a cui si sono adattati per sopravvivere.  Ad esempio, Thomas Hewitt, da cui è tratta la saga cinematografica Non aprite quella porta è nato e cresciuto in una famiglia americana, chiusa e isolata socialmente, aggressiva, violenta e ricca di figure psichiatriche.  Thomas, quindi, vivendo in questo ambiente, ha plasmato il suo vocabolario cognitivo, emotivo e sociale sulla base di ciò che aveva intorno: violenza, abusi, inumanità.  Pensate, quanto un bambino sano sarebbe potuto sopravvivere in un contesto così dannoso?  In ambienti come questo può valere la regola de ‘il più forte sopravvive’, perché più adatto a quel preciso ambiente, ma la legge afferma altro. 

Nonostante quello di Hewitt sia un caso estremo, possiamo comunque affermare che ogni essere umano si adatta al proprio ambiente di crescita, sviluppando (o non sviluppando) alcune caratteristiche personologiche, strategie e modalità funzionali per quel dato ambiente.  Un interessante costrutto proposto per spiegare queste forme di sociopatia – sociopatia intesa come ritardo nello sviluppo/mancato conseguimento di competenze sociali, emotive e cognitive, che porta con sé un profondo disadattamento relazionale – è sicuramente il costrutto della Triade Oscura (Dark Triad – Paulhus e Williams, 2002; Jonason e Krause, 2013).  Secondo la Dark Triad aspetti legati al genere, alle differenze culturali e in particolare all’ambiente, sarebbero in grado di favorire alcune caratteristiche promuovendo alcune strutture di personalità (Paulhus e Williams, 2002, Figueredo et al., 2005; Jonason et al., 2017), facilitando lo sviluppo di “strategie storiche di vitaveloci (benefit elevati ma ad alto rischio, come aggressività, promiscuità sessuale, insensibilità relazionale) piuttosto che lente (benefit più sicuri ma lungo termine, come sopravvivenza, investimento nella prole e assunzione di risorse) (Wilson, 1975).  Questa triade raccoglie 3 personalità, similari ma indipendenti tra loro, ognuna con tratti caratteriali differenti.  La Triade Oscura si compone di:

-        Narcisista, caratterizzato da senso di grandiosità e autocontrollo

-        Machiavellico, caratterizzato da manipolarietà e cinismo

-        Psicopatico, caratterizzato da insensibilità emotiva e impulsività

Vari studi hanno osservato come le personalità della Triade Oscura siano caratterizzate da strategie veloci, atte ad assicurare benefit sessuali, aggressività interpersonale e reattiva, scarsa empatia e vivano lo scambio emotivo in maniera alterata (Mealey, 1995; Wai e Tiliopulos, 2012; Jones e Krause, 2013, Jonason et al., 2017), tuttavia, con delle differenze peculiari.

Lo psicopatico si associa esclusivamente e fortemente a strategie veloci, quindi, a caratteristiche quali impulsività, aggressività, atrofia e disregolazione emotiva. Infatti, possono provare sensazioni positive vedendo nel volto dell’altro tristezza, paura o rabbia e, invece, sensazioni negative vedendone la felicità.

Il machiavellico mostra strategie veloci ed eventualmente lente.  Infatti, risulta simile allo psicopatico, in quanto impulsivo e freddo emotivamente.  Tuttavia, il machiavellico è manipolatorio, cioè, ha la capacità di pianificare e sfruttare la relazione in vista di benefici più a lungo termine.  Inoltre, potrebbe viversi la tristezza e la gioia altrui rispettivamente in maniera positiva e negativa.

Il narcisista, infine, mostra strategie miste; è più controllato ed empatico, è in grado di considerare le conseguenze future delle proprie azioni e mostra aspetti prosociali che nascondono il suo senso di sé grandioso e malevolo.  Infatti, il narcisista potrebbe avere più competenze relazionali degli altri membri della Triade Oscura e potrebbe riconoscere facilmente segnali di rabbia, provare piacere nella tristezza dell’altro e negative nella gioia altrui.

Queste personalità oscure, quindi, sembrerebbero essere un adattamento socio-ecologico, dove tanto più l’ambiente di crescita è stato ostile e traumatico, tanto più la persona abbandonerà il proprio lato emotivo, il proprio senso sociale e morale, il proprio senso di umanità.

Non è la più forte della specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento

(Darwin – L’origine delle specie, 1859).

Riferimenti Bibliografici

Darwin, C. (1967). L’origine della specie (1859). Torino, Bollati Boringhieri.

Durand, G., & de Calheiros Velozo, J. (2018). The interplay of gender, parental behaviors, and child maltreatment in relation to psychopathic traits. Child abuse & neglect, 83, 120-128.

Figueredo, A. J., Vásquez, G., Brumbach, B. H., Sefcek, J. A., Kirsner, B. R., & Jacobs, W. J. (2005). The K-factor: Individual differences in life history strategy. Personality and individual differences, 39(8), 1349-1360.

Jonason, P. K., Foster, J., Oshio, A., Sitnikova, M., Birkas, B., & Gouveia, V. (2017). Self-construals and the Dark Triad traits in six countries. Personality and Individual Differences, 113, 120-124.

Jonason, P. K., & Krause, L. (2013). The emotional deficits associated with the Dark Triad traits: Cognitive empathy, affective empathy, and alexithymia. Personality and Individual Differences, 55(5), 532-537.

Mealey, L. (1995). The sociobiology of sociopathy: An integrated evolutionary model. Behavioral and Brain sciences, 18(3), 523-541.

Ometto, M., de Oliveira, P. A., Milioni, A. L., Dos Santos, B., Scivoletto, S., Busatto, G. F., ... & Cunha, P. J. (2016). Social skills and psychopathic traits in maltreated adolescents. European child & adolescent psychiatry, 25(4), 397-405.

Paulhus, D. L., & Williams, K. M. (2002). The dark triad of personality: Narcissism, Machiavellianism, and psychopathy. Journal of research in personality, 36(6), 556-563.

Perez, P. R. (2012). The etiology of psychopathy: A neuropsychological perspective. Aggression and Violent Behavior17(6), 519-522.

Wai, M., & Tiliopoulos, N. (2012). The affective and cognitive empathic nature of the dark triad of personality. Personality and Individual Differences, 52(7), 794-799.

Wilson, E. (1975) Sociobiology. The New Synthesis (Belk-nap/Harvard University Press, Cambridge, MA).

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